Insegnare il bagher di ricezione a livello Under 14 - LĀ“obiettivo della ricezione

02-01-2008 -

Per prima cosa, a mio avviso, vanno definiti gli obiettivi della ricezione, perché spesso non sono chiari a tutti, specialmente agli atleti molto giovani.

L´obiettivo della ricezione è fornire una buona palla al nostro palleggiatore in maniera che ci consenta di organizzare un buon sistema di attacco.

Questo obiettivo è lo stesso sia a livello di Serie A1 o di nazionali, sia a livello Under 14. Sarà diverso nei due casi il tipo di sistema di attacco che abbiamo progettato, ma l´obiettivo della nostra ricezione non cambia.

Perché per una squadra Under 14 è importante avere una ricezione il piu´ precisa possibile:
1. perché il mio palleggiatore avrà un compito piu´ facile nell´alzare il pallone agli attaccanti e quindi per impostare la nostra azione di attacco
2. perché il muro avversario in questo modo deve controllare anche il mio palleggiatore e non avvantaggiarsi spostandosi già nella situazione di muro o di difesa.

Andiamo ancora un po´ piu´ nel dettaglio: il nostro obiettivo non è tanto dare una palla superprecisa, ma darne il piu´ possibile per impostare tante azioni di attacco e quindi avere piu´ probabilità di fare punto.

Spesso dico alle mie atlete che la pallavolo è un gioco di "quanti", di numero. Non è tanto importante fare una bellissima azione, se poi per 3 azioni di fila non riesco a costruire un gioco che mi permette di mettere in difficoltà l´avversario. In questo caso ad esempio è piu´ importante avere 6 ricezioni buone (diciamo entro un metro e mezzo dal palleggiatore) e 4 sprecise, che non 1 perfetta (sulla testa del palleggiatore) e 9 ricezioni a 4 metri da rete.

Questi sono quindi i nostri due obiettivi:
  • Nel singolo colpo: cercare di dare una palla il piu´ possibile precisa al palleggiatore
  • Nella partita: cercare di dare il maggior numero possibile di palloni accettabili al palleggiatore

    Una volta definito questo possiamo andare a valutare cosa serve (tecnicamente) per ricevere bene.

    Fonte: Marco Angiolini